alcuni dettagli spesso poco conosciuti

Le farfalle vivono dalle due alle quattro settimane, periodo durante il quale la loro principale attività è legata alla ricerca del cibo e alla riproduzione. Non mancano, però, le specie in grado di vivere più a lungo come le Vanessa Antiopa (capaci di vivere sino a nove mesi) o le Monarca, e quelle che al contrario vivono soltanto pochi giorni come gli insetti conosciuti come farfalle blu. 

Essendo animali a sangue freddo, restano immobili poichè incapaci di volare se la temperatura esterna cala sotto i dodici gradi: le farfalle dipendono, dunque, dalla temperatura dell'ambiente in cui vivono e dell'aria senza poter regolare la propria temeperatura interna. La temperatura ideale è quella tra i ventotto e i trentacinque gradi.

Fiori e piante sono individuabili grazie ai recettori che formano gran parte delle zampe: è infatti attraverso i chemiorecettori che farfalla riesce a identificare gli elementi chimici della pianta in cui si appoggia e a valutare se essa può essere una buona fonte di cibo oppure il posto adatto alla deposizione delle uova. Colta la fonte di cibo, la farfalla ne succhia i liquidi (nettari, linfa, zuccheri e sali minerali). 

Le farfalle sono capaci di vedere molto bene i colori ma sono miopi e oltre i tre o quattro metri la loro vista è nebulosa. Ed è anche sui colori che si basa la loro esistenza: alcune farfalle sfoggiano i forti colori per impaurire i predatori, altre li sfruttano per mimetizzarsi con l'ambiente in cui vivpno per difendersi da questi ultimi.

Appena nate, non riescono a volare: le ali raccolte intorno al corpo vanno infatti prima spiegate e ossigenate e solo successivamente, dopo essere rimaste immobili per qualche ora e aver asciugato e rafforzato le ali, le farfalle possono spiccare il primo volo. Nei primi attimi di vita le farfalle non possiedono neppure una proboscide perfettamente formata essendo essa divisa in due parti, collocate ai due lati della testa e da far coincidere in cui solo organo.